Tempeste ministeriali
- Media monitoring e digital intelligence
Ce ne sono ormai tante di analisi sulla tempesta ministeriale occorsa in Italia in questi giorni.
In questa piccola nota aggiungiamo dei brevi appunti solo dal punto di vista del monitoraggio dei media (social e legacy) e dell’elaborazione dei dati conversazionali.
Si è giustamente parlato della contrapposizione tra nuovi (seppur ormai non più infanti) e vecchi media nella costruzione narrativa del caso e nella conseguente percezione della personalità semiotica degli agonisti.
Si è detto dell’uso sapiente dei social media da parte di un singolo account privato, che si è posto alla guida della narrazione seppur contrapposto a una struttura che è certamente più solida e mediaticamente sapiente.
Nelle analisi sinora svolte forse manca, ma è implicito senza dubbio, la constatazione che l’asimmetria percepita dell’efficacia della strategie mediatiche dell’account privato e dell’istituzione poggia anche su un uso non sapiente, questo sì, se non proprio mancato, di un’attività di tracking e di media intelligence di routine.
L’istituzione si è trovata in balia — si parla qui di un impasse tecnica e si tralasciano considerazioni di altro tipo — si è trovata in balia, si diceva, di retroscena e rivelazioni, là dove le informazioni fornite da un monitoraggio delle fonti aperte, o semi-aperte (Instagram è comunque un walled garden), avrebbero garantito un quadro, magari non esaustivo, ma certamente chiaro, degli attori in gioco e della narrazione in atto. E con mesi di anticipo, probabilmente. Informazioni che avrebbero sostanziato in ben oltre modo la, necessaria, comunicazione strategica.
E se non dell’infosfera tutta (come si dovrebbe, e come è prassi fare), almeno un monitoraggio e un’analisi di routine degli account correlati all’istituzione. Un’attività che avrebbe risposto a domande basilari quali: da chi sono taggati i nostri stakeholders? In quale contesto?
Durante la tempesta, nella narrazione hanno per esempio assunto forma di “rivelazione” delle notizie che anche una lettura manuale, si pensi, del feed dell’account privato avrebbe consentito di scorgere con un impiego di tempo limitato. Ci sono tag che risalgono almeno all’agosto del 2023.
Nessun bisogno di “rivelazioni”, dunque. Basterebbe un’attività di media intelligence e un’analisi semantica dei dati conversazionali (e comportamentali quando ci sono).
Ora, dopo questa piccola e non richiesta intemerata, proviamo a tornare al proprio di questo diario e sfruttiamo l’occasione come sempre per un piccolo esperimento. Un esperimento, appunto. Dunque fallibile. Non è un’inchiesta. Per carità. I protagonisti non se ne abbiano perciò a male.
1. Una clusterizzazione degli articoli dei quotidiani
Prendiamo una rassegna stampa. D’altronde alcuni dei protagonisti di questa vicenda dovrebbero riceverne quotidianamente di corpose. Nel nostro caso, la rassegna è fatta da articoli arbitrariamente collezionati. Scegliamo alcuni giorni consecutivi: dal 4 all’8 settembre. E rispondiamo a due domande: di cosa si parla? Quali sono gli argomenti e chi se ne fa portatore?
Un esercizio che ha assieme un obiettivo descrittivo e predittivo. Porta un tassello alla comprensione del clima di opinione.
Giorno 1
- Dimissioni
Fonti: Libero, Messaggero, Sole 24 Ore, La Notizia, Tempo
2. Relazione
Fonti: Il Fatto Quotidiano, Stampa, Repubblica, Il Dubbio
3. Critiche alla gestione e alla leadership
Fonti: Domani, Manifesto
4. Indagini interne e possibili implicazioni legali
Fonti: Tempo, Il Dubbio, Giornale
5. Reazioni politiche e impatto sul governo
Fonti: Il Dubbio, La Notizia, Repubblica
Giorno 2
- Spese e viaggi
Fonti: Il Messaggero, Libero, La Verità
2. Coinvolgimento nel G7 e questioni internazionali
Fonti: Repubblica, La Stampa
3. Dossieraggio e indagini legali
Fonti: Il Foglio, La Notizia, Il Messaggero
4. Stabilità politica
Fonti: Corriere della Sera, Il Riformista
5. Gossip
Fonti: Repubblica, Il Fatto Quotidiano
Giorno 3
- Dossieraggio e Inchieste
Fonti: La Repubblica, Il Fatto Quotidiano, La Stampa e Avvenire.
2. Crisi di Governo e Fiducia
Fonti: Il Giornale, La Stampa, Sole 24 Ore, Avvenire e Il Messaggero.
3. Spese Pubbliche e Viaggi
Fonti: Il Fatto Quotidiano e La Stampa.
4. Ruolo nel Governo
Fonti: La Repubblica e Il Giornale.
Giorno 4
- Dimissioni
Discussione sulle dimissioni dal suo incarico ministeriale, con focus sulle reazioni politiche e mediatiche.
Fonti: Il Foglio, La Notizia, Il Dubbio, Tempo.
2. La successione
Subentro del nuovo ministro della Cultura, esplorando il suo profilo e le aspettative dal nuovo incarico.
Fonti: Domani, Messaggero, Repubblica, Sole 24 Ore.
3. Intrecci tra politica e giustizia
Il caso riporta l’attenzione sui rapporti complicati tra la politica e il sistema giudiziario, sottolineando possibili influenze e conflitti di interesse.
Fonti: Libero Quotidiano, Il Riformista, Giornale, Stampa.
Giorno 5
- Dimissioni
Molti articoli si concentrano sulle dimissioni di Gennaro Sangiuliano da Ministro della Cultura, spesso in seguito a pressioni politiche e mediatiche. Si discute il ruolo di Meloni e l’arrivo di Giulì come suo successore.
Fonti: Il Messaggero, Il Fatto Quotidiano, Libero Quotidiano, Il Dubbio, Il Tempo.
2. Scandali e polemiche
Una serie di articoli copre polemiche riguardanti il coinvolgimento dell’ex ministro in presunti dossieraggi e scandali legati alle sue dimissioni. Questi scandali sembrano avere un legame con dinamiche interne al governo.
Fonti: Il Fatto Quotidiano, Il Giornale, Il Dubbio.
2. Sostituzione
Dopo le dimissioni, si discute il profilo del suo successore, un intellettuale vicino alla president del Consiglio, presentato come una figura controversa ma capace.
Fonti: Il Messaggero, Il Sole 24 Ore, Il Giornale.
3. Il ruolo dei media nella caduta
Diversi articoli analizzano il ruolo dei media nell’amplificare le pressioni sull’ex ministro e nel creare un clima di tensione politica attorno a lui.
Fonti: Il Messaggero, Libero Quotidiano, Il Dubbio.
4. Reazioni politiche
Ci sono articoli che trattano le reazioni della politica italiana alle dimissioni, in particolare il sostegno ricevuto da parte di alcuni esponenti della maggioranza e l’attacco da parte dell’opposizione.
Fonti: Avvenire, Il Giornale, Il Mattino.
5. Ritorno alla RAI
Alcune fonti trattano la possibilità di un ritorno dell’ex ministro alla RAI, dopo le sue dimissioni dal Ministero della Cultura.
Fonti: Libero Quotidiano, Il Giornale.
2. I dati conversazionali
Seconda parte dell’esperimento.
Badiamo alle reazioni alle notizie o alle glosse alle notizie. Scegliamo di osservare cosa accade sull’account privato, che da un certo momento in avanti apre i commenti. Selezioniamo un campione. Clusterizziamo i messaggi nel campione. Identifichiamo qui le parole più frequenti, ma in una vera analisi il limite si sposta molto più in là: identifichiamo gli argomenti, il sentiment, le emozioni prevalenti, e molto altro.
Un esercizio che aggiunge un altro tassello alla comprensione del clima di opinione (se adeguatamente contestualizzato).
Vediamo prima di tutto che l’interesse dei commentatori scema. O almeno, non è uniforme nel tempo. L’interesse iniziale viene già mitigandosi, a volte più, a volte meno, con il passare dei giorni. D’altronde, sulla scena discorsiva si sono ormai da giorni affacciati altri attori, legacy media prima di tutto. Non vi è più l’esclusiva sulla pubblicazione delle “rivelazioni” (abbiamo già detto dello statuto narrativo di queste rivelazioni), e la quota di attenzione va ridistribuendosi. Per adesso.
Questi sono i contenuti degli account coinvolti, pubblicati negli scorsi 28 giorni.
Queste sono invece le word cloud per ciascuno dei campioni di commenti ai post analizzati.