L’inflazione nell’infosfera italiana
1. Inflazione: quanto e dove se ne parla nei media italiani
Nell’ultima nota periodica sui prezzi al consumo pubblicata dall’Istat lo scorso 15 aprile si legge: “Nel mese di marzo 2022, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dell’1,0% su base mensile e del 6,5% su base annua (da +5,7% del mese precedente); la stima preliminare era +6,7%.”
Quale volume di conversazione produce l’argomento inflazione oggi in Italia? Chi ne parla sui legacy media generalisti e sui canali all-news, e quanto? Quali reazioni genera sui social?
In questo report vi sono i risultati parziali di un’indagine a cura di Glok e Troisi Ricerche.
L’estrazione del dato dai canali televisivi è stato possibile grazie all’uso della piattaforma di monitoraggio Mediamonitor (http://piuvoce.mediamonitor.it/) e al suo algoritmo di riconoscimento speech-to-text.
Nel valutare il diverso spazio allocato all’argomento va ovviamente tenuta in conto la struttura palinsestuale dispari dei vari canali, con il maggiore o minore tempo dedicato all’informazione e all’attualità.
2. Tv
Tra il 20 marzo e il 20 aprile scorsi, in tv, nei sette canali generalisti e nei tre all-news indicati nelle slide, la parola “inflazione” ha generato 1.798 citazioni. Le tre emittenti all-news pesano sul totale con le loro 1.055 citazioni, con il primato che spetta a TgCom con 410. Tra le sette generaliste, con le loro 743 citazioni complessive della parola “inflazione”, il primato spetta a Rai3 con 163 occorrenze della keyword in oggetto.
Nel complesso, i picchi di citazioni si registrano il 31 marzo, il primo e il 19 aprile; e lo stesso vale se si osserva il dato puntuale sia per le sette emittenti generaliste sommate, che per le tre all-news.




Nelle informazioni correlate al fenomeno dell’inflazione si ritrovano spesso sintagmi come “aumenti del […]”, “costi del […]”, “rincari del […]”, e le rispettive variazioni (per numero). Si tratta ovviamente di espressioni vaghe, plastiche, che possono essere saturate da una numero molteplice di elementi e con riferimenti ampi. Quel tipo di citazioni non sono perciò necessariamente correlate al racconto mediatico della dinamica inflazionistica, ma mapparne in alcuni casi le occorrenze generali nell’infosfera televisiva, e non, resta in ogni caso utile ai fini dell’indagine.
Per fare solo qualche esempio, nel periodo in oggetto, l’espressione “aumento del prezzo” occorre 126 volte nei dieci canali monitorati, con un picco di 23 citazioni il 26 marzo. L’espressione “aumento del costo” viene citata 171 volte, con un picco di 17 occorrenze lo scorso 23 marzo. L’espressione “aumenti del prezzo” occorre 17 volte, “aumenti del costo” 6 volte, “aumenti dei prezzi” 69 volte, “aumenti dei costi” 25 volte.
3. Social
Gli account Facebook dei tre quotidiani e dell’agenzia di stampa citati nelle slide hanno pubblicato, nel periodo oggetto di osservazione, 62 post in cui compare la keyword “inflazione”: 6 sono dell’ANSA, 6 del Corriere della Sera, 9 de Il Fatto Quotidiano, e 41 de Il Sole 24 Ore. Nel complesso, i 62 post hanno generato 15.585 interazioni, tra cui 4.847 like, 5.332 commenti, e 2.068 condivisioni.
Il tipo di contenuto più impiegato è di gran lunga il link, e non è una sorpresa visto il genere di account monitorati. Il post che ha generato il maggior numero di interazioni è però di tipo foto-testuale, pubblicato dal Corriere della Sera il 18 aprile; ha come oggetto l’economia russa dopo le sanzioni, e ha generato 2.729 interazioni, tra cui 932 like, 947 commenti, 106 condivisioni, e, fatto degno di nota, 630 “haha”.
Il secondo post in ordine di interazioni generate è un link pubblicato da Il Fatto Quotidiano il 16 aprile. Il link all’articolo (in cui occorre la parola “inflazione”) è glossato con il testo che segue: “La valuta russa ha recuperato i valori pre-invasione, raddoppiando il suo valore nei confronti del dollaro rispetto alle prime settimane del conflitto: per un biglietto verde servono attualmente 79 rubli, per un euro, invece, servono 86 rubli”. Il post ha generato 2.541 interazioni, tra cui 955 like, 770 commenti, 489 interazioni, e 253 “haha”.

Nella slide che segue si possono apprezzare le parole non grammaticali che occorrono nel corpus dei 62 post con una frequenza non inferiore a 5.

Per fornire a chi legge qualche ulteriore elemento di comparazione con quanto si diceva in chiusura del paragrafo precedente riguardo le parole correlate al racconto della dinamica inflazionistica, si può notare che dal 20 marzo al 20 aprile, gli account Facebook di ANSA, Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano, Il Sole 24 Ore, La Repubblica, hanno pubblicato 148 post in cui compare la parola “aumento”, in soli 6 di questi compare anche la parola “inflazione”. Nei 30 post in cui compare la parola “aumenti”, la keyword “inflazione” è presente una sola volta (in un link di un articolo de Il Fatto Quotidiano). Inoltre, “inflazione” è presente in 6 dei 52 post in cui compare la parola “rincari”, in uno dei 6 post in cui compare la parola “rincaro”, in 3 dei 129 post in cui compare la parola “prezzo”, in 14 dei 165 post in cui compare la parola “prezzi”, in 5 dei 61 post in cui compare la parola “costo”, e in 3 dei 74 post in cui compare la parola “costi”.