Le parole della festa del papà, nel 2023
Tra le tante ricorrenze che saturano il calendario, di varia natura e dagli scopi molteplici, ve ne sono ancora alcune pregnanti per esercitare qualcuna delle attività di intelligence che hanno come obiettivo la comprensione delle opinioni, dei desideri e delle aspettative di un gruppo sociale. La grande diaristica dei social network offre, in quelle occasioni, una palestra adatta all’impresa.
Di seguito, chi legge troverà qualche slide che mostra alcuni dati sul parlato generato nel web di lingua italiana durante la festa del papà di quest’anno, e nei trenta giorni precedenti, da chi ha usato nei suoi messaggi proprio la keyword papà (che raccoglie in questo esercizio pure le occorrenze di papa). Un appunto banale, ma sempre necessario: si fa spesso notare che ci sceglie di pubblicare, o commentare, nell’arena delle reti sociali non è che una minoranza. È corretto. Lì, però, accanto a chi scrive vi è chi legge. Sono di pochissimi giorni fa i nuovi dati offerti dall’ISTAT che certificano che il “77,5% di persone di 6 anni e più” ha “usato Internet negli ultimi 3 mesi sul totale della popolazione di 6 anni e più nel 2022”. Tra questi il “45,1%” ha usato i social network. Se si vuol capire quali pietanze ospita la dieta informativa delle persone, bisogna monitorare e analizzare anche la cucina dei social e del web, e poi compararla con il parlato degli altri media, legacy innanzittuto (tv, quotidiani), e con i comportamenti di ricerca degli utenti. A questo serve la total intelligence.
Dal 18 febbraio al 19 marzo 2023, la chiave “papà” ha prodotto sui social, in tv, e nel web di lingua italiana 201.000 messaggi, pubblicati da 119.000 fonti uniche, per una reach stimata pari a 15 milioni di potenziali lettori.
La slide che segue mostra le parole-chiave con la maggiore frequenza nel corpus. Già si nota una bipartizione tra i discorsi che hanno come focus la ricorrenza religiosa in senso proprio e quelli sui papà. Non manca qualche segnale che rinvia alla cronaca politica.
Qui vi è la distribuzione nel tempo di quella parola, con un’evidenza interessante: papà supera quasi sempre papa nel periodo monitorato.
Queste sono invece le associazioni più frequenti tra le parole (spesso non grammaticali). La bipartizione di cui si diceva risulta qui ribadita. Trovano poi qui risalto le espressioni dei sentimenti, o degli auguri, verso i papà: i grazie, i ti voglio bene, e, appunto, gli auguri.
Questa è la loro distribuzione nel periodo in oggetto.
E qui vi è una selezione che evidenzia come la ricorrenza sia proprio l’occasione per esprimere i sentimenti.
La slide che segue mostra gli hashtag più di frequente impiegati. Qui la parte propriamente commerciale occupa più spazio.
Questa è la mappa semantica. Come si poteva vedere anche nella nuvola delle keywords, la festa del papà è anche l’occasione per parlare delle mamme.
I macro-cluster tematici confermano le evidenze sin qui emerse, con qualche polo occupato da auspici e sentimenti.
Un panorama tematico che supporta dunque un sentiment ampiamente positivo.