Caro leader. Su una recente “corrispondenza” politico-istituzionale

Andrea Picciuolo
5 min readAug 18, 2019

Il 15 agosto scorso un noto social media è stato il teatro di una “corrispondenza” tra il Presidente del Consiglio e il Ministro dell’Interno. L’ennesimo dimostrazione che la distinzione tra comunicazione istituzionale e politica, per chi si occupa dei fenomeni espressivi e di analisi delle ricezioni (di questi fenomeni), per essere effettuale deve spostarsi dalla mera constatazione del mittente (che marcherebbe, secondo una logica autoriale, il genere del messaggio) alla descrizione puntuale dei testi (secondo una logica, stavolta, strutturale). In questo senso, istituzionale e politico sono due modalità espressive, due risorse comunicative da usare a seconda degli effetti di realtà da produrre (almeno nelle intenzioni degli autori).

Su Facebook, il proprietario della pagina fan del Presidente del Consiglio ha pubblicato, dal 1/1/2019 a metà agosto, 577 post (con un picco massimo di 10 post in un giorno). Al momento dell’osservazione, quei post avevano generato (circa) 4.416.00 like, 820.000 commenti, 5.027.000 reazioni, 1.236.000 condivisioni.

L’unico post pubblicato il 15/08 (la “lettera”, in formato fototestuale) ha generato 254.000 like, 73.239 commenti, 283.000 reazioni, e 129.000 condivisioni. Ha l’engagement più alto dell’arco considerato. In ordine di interazioni prodotte, seguono la diretta da Palazzo Chigi dell’8 agosto, e poi, a sottolineare l’importanza corrente della dimensione pop nella comunicazione “politica”, un post a tema gastronomico (con a oggetto una pizza da lui preparata).

Sulla pagina fan del ministro dell’Interno, si contano, nello stesso arco temporale, 854 post (con un picco massimo di 20 post pubblicati in un solo giorno [il 10 agosto]). Al momento dell’osservazione, quei post avevano generato 14.939.000 like. 18.316.000 reazioni. 6.266.000 commenti. 2.518.000 condivisioni.

Il post del 15 agosto in risposta alla “lettera” del Presidente è uno dei 16 di giornata. In quel giorno, la pagina genera 424.337 like, 496.541 reazioni, 156.821 reazioni, e 65.201 condivisioni. Quel post raccoglie 91.935 like, 36.522 commenti, 105.434 reazioni, e 19.754 condivisioni. Ha dunque il tasso di engagement più alto della giornata, e di gran lunga, e l’ottavo del periodo oggetto di osservazione.

Se si osserva ciò che è accaduto su Twitter, si rileva che quel giorno l’account del Presidente non ha rilanciato la lettera. Il 15, l’account non ha per nulla twittato. Nell’arco considerato, si contano invece 228 tweet, che hanno generato quasi 375.000 like, più di 87.000 rt’s, e quasi 43.000 repliche. Non si nota l’uso di hashtag caratterizzanti. Il maggior numero di like (7.725) spetta a un post con un video accluso: si tratta di un minuto di partita a biliardo con l’ex primo ministro inglese. Lo stesso post ha generato anche il maggior numero di rt’s, 2.166. Fa ancora capolino la dimensione pop, dunque. Le parole non grammaticali più frequenti nei post danno (potenzialmente) conto di una modalità espressiva di tipo “istituzionale” (ma ciò andrebbe ovviamente verificato con un’analisi puntuale): governo, Italia, Paese.

L’account del ministro dell’Interno ha invece pubblicato, nel periodo oggetto di osservazione, 5.579 tweet. Quei post hanno generato 9.974.000 i like, 1.901.000 i rt’s, e 1.725.000 repliche.

Si nota qui l’uso di hashtag caratterizzanti. Nell’immagine che segue si possono adocchiare i più frequenti. L’uso costante di un hashtag auto-riferito marca un tentativo pervasivo di monitorare e dirottare la conversazione che ha se stesso come oggetto.

Il 15, l’account pubblica 25 tweet, che generano 73.776 like, 15.711 rt’s, e 18.621 repliche. Il tweet in oggetto è il settimo in ordine di like raccolti (3.721), il terzo in quanto a rt’s (1.084), il quarto in quanto a repliche (1.531).

Le parole non grammaticali più frequenti nei post sono molto interessanti (anche in questo caso, potenzialmente), e danno conto di due aspetti che modulano la prassi espressiva del Ministro, la funzione comunicativa perlopiù fatica di molti elementi di struttura, e la modalità enunciativa “politica” (marcata anche dal costante auto-riferimento, quel farsi metro di ciò che accade, che ha anche una funzione narrativa capitale): Salvini, Italia, italiani, amici, grazie.

Palmieri, nel suo Internet e comunicazione politica, ha paragonato Facebook al gazebo in piazza e Twitter a un incrocio tra ufficio stampa, agenzia di pubbliche relazioni e ufficio studi. In queste poche righe, appare già il differente movimento di due attori ugualmente istituzionali (seppur con differenze pregnanti) di fronte a questo ambiente informativo e comunicativo che si dice disintermediato, ma che è allo stesso tempo plasmato da una conversazione permanente generata a ben vedere da una doppia reintermediazione, delle piattaforme e dei legacy media: al primo livello si collocano le costrizioni “immediate” delle piattaforme con cui gli attori devono fare i conti; il portato del primo livello agisce poi a un secondo livello, nella duplice attività di priming e di framing, verso i legacy media “responsabili” della selezione dei contenuti.

La differenza di efficacia tra i due account è, da questo punto di vista, patente, ma se visti in ottica di framing, i recenti eventi danno al Presidente un ruolo inedito. Per la prima volta da qualche tempo a questa parte, il Ministro si trova a confrontarsi con un agonista (Opponente) dialetticamente poco conforme alla sua narrazione classica. Finisce così per ritrovarsi lui nella condizione non di Eroe, ma di Opponente. È soltanto un germe, destinato probabilmente a restare tale, ma che serba per ora la sua potenza simbolica. Vista in questa prospettiva, la “lettera” dà ricetto a molte linee di attacco; certo non è al momento semplice immaginare come far germogliare quel capitale semantico, e soprattutto chi potrebbe farsene interprete. A certe condizioni, gli (ex?) alleati del Ministro potrebbero trarne vantaggio, al termine (?) di una lunga stagione in cui si sono visti ancorare narrativamente a un ruolo ancillare, privi di un Opponente credibile (o temibile), o almeno meno credibile e temibile di quelli quotidianamente, e oculatamente (in vista di un “guadagno” tangibile), “sfidati” dal Ministro. Questa nuova possibilità, tra le altre, gli si para ora dinanzi, sempre che i Nostri non vengano subitaneamente subordinati al frame dei “responsabili”.

Originally published at https://www.tumblr.com.

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Written by Andrea Picciuolo

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