Auguri e auspici per il 2024 dei leader politici italiani: le reazioni

Andrea Picciuolo
5 min readJan 2, 2024

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L’ultimo giorno dell’anno è ormai da tempo l’occasione per i leader politici per formulare un bilancio dell’anno che si chiude e degli auspici per l’anno che arriva. Nell’èra della cosiddetta disintermediazione questi discorsi, a volte affiancati da semplici messaggi di auguri, sono ospitati dai vari account dei leader che popolano i tanti social network. Monitorare le reazioni che quei messaggi suscitano, attraverso un’analisi delle ricezioni, è un’occasione in più per saggiare gli umori e le aspettative della cittadinanza (o almeno della cittadinanza nelle vesti, effimere, della followership).

Dal 1947, il discorso augurale per antonomasia del panorama politico italiano è il messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica. Un atto informale, divenuto ormai rito civile, che occupa per qualche minuto il panorama mediatico italiano nel giorno di San Silvestro (qui è possibile leggere gli ascolti televisivi del 2023).

Nelle forme ritenute adeguate per ciascun social, gli account del Quirinale sono soliti pubblicare il discorso o parti di esso. Un primo modo per monitorare le ricezioni, dunque, è vagliare le performance di quei contenuti. Nella prossima slide si possono apprezzare i contenuti pubblicati nell’ultimo anno dagli account Instagram e Twitter, classificati secondo il kpi dell’engagement (mentre a questo link si possono esplorare nel dettaglio). Come si vedrà, i post sui messaggi di fine anno non sono i più performanti né su Instagram né su X/Twitter (anche se su quest’ultimo uno dei post correlati al discorso del 2023 ha fatto registrare un buon dato).

Nella prossima slide si possono invece vedere le visualizzazioni dei vari video pubblicati sull’account YouTube. È l’unica metrica che può dare un’idea della ricezione dei vari contenuti, i commenti essendo al momento disabilitati (anche in questo caso, vi è una live chart a questo link). Qui si nota come il messaggio del 2023 sia stato più visto, lì, del messaggio del 2022, e che il messaggio del 2023 è tra i video più visti nel periodo monitorato.

I due mandati del Presidente della Repubblica in carica, il secondo è ovviamente in corso, danno la possibilità di monitorare in diacronia l’uso di alcune parole e di alcune espressioni. I testi dei messaggi di fine anno sono d’altronde facilmente reperibili sul sito del Quirinale (seppur in una forma che non sempre coincide con il discorso effettivamente pronunciato) e possono perciò essere usati a questo scopo.

In primo luogo, questa è una “nuvola” del discorso pronunciato il 31 dicembre 2023 (ndr: non vi è stata una lemmatizzazione previa degli item).

La tabella che segue è tratta dall’introduzione (p. 13) di Arjuna Tuzzi al volume Messaggi dal Colle. I discorsi di fine anno dei Presidenti della Repubblica (a cura di Cortelazzo e Tuzzi, per Marsilio).

Questi sono invece i tokens e i types dei discorsi di fine anno del Presidente Mattarella dal 2015 al 2023.

Manca nell’elenco il Presidente Napolitano. Ciò detto, se si sommano i tokens, al momento il corpus dei messaggi di fine anno del Presidente Mattarella è secondo come grandezza solo a quello del Presidente Scalfaro.

Approfittiamo dell’occasione per dare uno sguardo a questo corpus. Nella slide che segue vi è una selezione delle parole più frequenti nei discorsi pronunciati dal 2015 al 2023.

Qui, invece, vi è una selezione dei bigrammi più frequenti.

Nella prossima slide vi è la distribuzione nel tempo di alcune keywords (il grafico si può esplorare qui).

Nella prossima slide si può invece apprezzare la distribuzione nel tempo di alcuni bigrammi (anche in questo caso il grafico si può esplorare qui).

Per chiudere con l’osservazione delle reazioni generate dai recenti discorsi augurali dei leader politici italiani, monitoriamo le performance dei post pubblicati sui rispettivi account Facebook dai cinque leader elencati nella prossima tabella. Come si diceva, i messaggi sono di tenore diverso: in qualche caso si tratta davvero solo di auguri, in altri il leader di turno ne approfitta per un bilancio del 2023 e per formulare degli auspici per il 2024.

Vediamo ora le reazioni dei follower a quei messaggi, approfittando della disponibilità dei commenti. L’analisi dei contenuti è stata fatto in modo meccanico, con un algoritmo che ha selezionato il “punteggio” da assegnare alle varie espressioni per determinarne la rilevanza ai fini della comprensione della semantica del corpus.

Nella prossima slide vi è una nuvola dei commenti al post di Calenda. La parola non grammaticale più frequente è “guerra”.

Nella prossima slide vi è una nuvola dei commenti al post di Conte. La parola non grammaticale più frequente è “auguri”. È un’informazione interessante, perché quello di Conte, come quello di Calenda, è una sorta di “discorso di fine anno”.

Nella prossima slide vi è una nuvola dei commenti al post di Meloni. Anche in questo caso, la parola non grammaticale più frequente è “auguri”.

Nella prossima slide vi è una nuvola dei commenti al post di Renzi. Ancora una volta la parola non grammaticale più frequente è “auguri”. Qui, come per Meloni, dopo auguri vi è “famiglia”, mentre nei commenti al post di Conte dopo “auguri” vi è “grazie”.

Nella prossima slide vi è una nuvola dei commenti al post di Salvini. È di nuovo “auguri” la parola non grammaticale più frequente, “felice” è la seconda.

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Andrea Picciuolo

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